Ricerca Innovazione e Sperimentazione Ceramica
Credo che la ricerca e la sperimentazione siano fattori di evoluzione per qualsiasi materia: rinnovano senza distruggere il passato, qualsiasi forma d’Arte. Dal 2004 ho intrapreso una strada molto difficile, ma entusiasmante, ricca di sorprese, ma anche di delusioni. La ceramica ricca di storia, tecnologia e scienza è un materiale ultra contemporaneo, se capito in tutte le sue fasi tecnologiche può dare delle soluzioni nuove e innovative. La curiosità mi ha portato ha trovare nuove tecniche che da sperimentali sono diventate pratiche e costituiscono tutte le mie opere d’Arte. La condivisione delle mie tecniche con designers, architetti, artisti ed aziende ha portato nuove soluzioni e nuovi stili utili nell’innovazione della Ceramica.
Sono profondamente convinto che il termine ricerca sia sovrapponibile a quello di evoluzione. Essa non deve essere affannosa e senza sosta ma piuttosto ragionata e rispettosa. Mutevole nell’essenza per essere altresì valore nella contemporaneità.
Nicola Boccini
PRUA 2021
“L’opera con fattezze di una imbarcazione, solca il mare del mondo, pieno di accadimenti, sfidandolo”.
PRESIDIO DELL’ARMA PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO.
Ceramica 3.0 - Ceramica Organica (2015)
Ceramica Organica
La Ceramica nella sua nuova concezione
Un nuovo linguaggio tutto da creare in continua evoluzione!
Prima….. argilla passiva fra le mani di un manipolatore.
Immaginiamola viva! La Ceramica riscatta la sua libertà, si esprime, è più indipendente.
Una nuova concezione di ricerca dove viene esaltata l’interazione tra diversi elementi, dove l’artista è più spettatore. La creatività dell’artista è nell’intuire quali elementi, quanti e quanto di ciascuno, lasciando libero il movimento e la percezione.
Progetto Tecnico: Nicola Boccini
Supporto scientifico: Maurizio Cenci
Studio tecnologico e Ricerca: Nicola Boccini
Evento e presentazione: MIC, Museo Internazionale della Ceramica in Faenza 2015. Accademia di Belle Arti di Danzica 2016. Accademia di Belle Arti Perugia 2017. Politecnico di Milano 2017, Contaf Campinas 2016 (Brasile). Accademia di Belle Arti Lintao 2016 (Cina). Accademia di Belle Arti Firenze 2019.
web: www.boccini.it/it/ceramica-organica/
CORREDO
Al Sud il processo che precede il matrimonio è tenuto in grande cura, non solo dagli sposi, ma anche dalle loro famiglie. Ci sono rituali che devono essere rispettati anche se ormai discutibili o desueti, il rispetto della tradizione è una motivazione sufficiente a giustificare gli sforzi. Uno di questi rituali è quello della preparazione del corredo della sposa, ovvero quei prodotti belli e costosi che andranno a riempire armadi e cassetti della nuova casa dei coniugi. Tra questi oggetti non mancano mai i piatti, un set di stoviglie d’alta gamma che passerà il resto dell’esistenza in una vetrina, fatta eccezione per qualche rara occasione. Questo progetto rivisita proprio il corredo di piatti. La pila di piatti assume una nuova connotazione sia formale che funzionale, e forse anche una nuova collocazione nella vita della coppia.
Giovanni Innella
Progetto Tecnico: Giovanni Innella
Design: Giovanni Innella
Studio tecnologico e Ricerca: Nicola Boccini
Foggiatura: Augusto Girolamini
Evento: Milano Design Week 2022, Galleria Rossana Orlandi (Mi)
web: www.giovanniinnella.com
MAIOLICHE 2012
descrizione
Progetto: Michele De Lucchi
Produzione: Produzione Privata
Designer: Philippe Nigro
Grafica: Maddalena Molteni
Tecnologo del colore e A.D: Nicola Boccini
Responsabile di Produzione: Nora De Cicco
Realizzazione: Ditta Ubaldo Grazia Deruta
Decorazioni a mano: Riccardo Muti,
Evento: Milano (Salone del Mobile 2012), Perugia (Festarch 2012), Biennale di Venezia 2012 (Common Ground), Mosca 2013, Eataly New York 2013.
web: www.produzioneprivata.it

FOOD DESIGN
Designers: Mauro Olivieri, Marco Pietrosante, Francesco Subbioli, Francesco Paretti,
Progettazione ed esecuzione: Nicola Boccini
Design Umbria km0 (2008)
ADI ASSOCIAZIONE PER IL DISEGNO INDUSTRIALE
DELEGAZIONE UMBIA
Da pochi mesi è nata l’associazione ADI Umbria, la delegazione territoriale dell’associazione nazionale ADI che ha sede a Milano.
Nata nel 1956, l’ADI gestisce dal 1962 il Premio Compasso d’Oro, il più antico riconoscimento d’Europa nel settore del Design. Scopo dell’associazione, che riunisce imprese, progettisti, istituzioni, insegnanti, giornalisti e da poco anche la distribuzione, è quello di promuovere e contribuire ad attuare, senza fini di lucro, le condizioni più appropriate per la progettazione di beni e servizi, attraverso il dibattito culturale, l’intervento presso le istituzioni, la fornitura di servizi. Inoltre attraverso l’Osservatorio Permanente del Design, l’Adi effettua ogni anno una preselezione di prodotti o servizi, anche attraverso le delegazioni territoriali, che sono poi inseriti nell’ADI Design Index, una pubblicazione, stampata annualmente, con immagini e descrizioni dei prodotti di eccellenza del design italiano. L’Adi Umbria ha sede a Spoleto, città con la quale ha sottoscritto un protocollo d’intesa per avviare una serie di iniziative volte alla divulgazione e alla promozione del design la prima delle quali è stata un incontro fra designers, imprenditori (Confindustria) e istituzioni (Sindaco e Assessori del Comune di Spoleto).
Una chef innovativa, 30 designers e alcuni produttori di ceramica di Deruta sono gli ingredienti della collezione designkm0.umbria.it I progettisti si sono ispirati alle ricette umbre rielaborate dal chef Joélle Paoli che ha utilizzato solo materiali alimentari stagionali, vegetali e formaggi, provenienti dalla regione (km0). Le suggestioni delle forme dei colori, degli odori proposte dal chef e le tecniche di lavorazione legate al mondo della ceramica hanno guidato i progettisti alla ricerca del piatto adeguato alla ricetta a loro assegnata
Attraverso un confronto continuo e dialettico fra i protagonisti si è arrivati alla produzione di alcuni prototipi che saranno poi realizzati in centinaia di esemplari. Il tentativo è quello di innescare meccanismi virtuosi nel tessuto produttivo locale attraverso la modalità di innovazione tipica del design. Nuove forme e tipologie di oggetti nascono dall’utilizzo di tecniche tradizionali adeguate alla contemporaneità e ai nuovi stili di vita.
La mostra itinerante designkm0.umbria.it che si arricchirà ogni volta di nuove proposte, è frutto della collaborazione fra Adi Umbria, la Regione e i Comuni di Spoleto e di Deruta.
Francesco Subioli Presidente Delegazione Adi Umbria
La parola piatto nella nostra lingua indica sia il contenitore che il contenuto, quasi a segnalare l’identità che esiste tra il cibo e la sua presentazione. È infatti, da sempre, l’arte della cucina include l’arte del saperla rappresentare: non esiste grande chef che non si preoccupi anche della collocazione e della organizzazione formale della sua invenzione culinaria. La cucina è un’arte che incrocia tante altre arti: innumerevoli sono gli esempi dell’interferenza tra cucina e arti figurative (si potrebbe addirittura ipotizzare una storia dell’arte in chiave gastronomica), tra cucina e letteratura (la lista di menu letterari tratti da romanzi e racconti di ogni secolo e di ogni paese è sterminata), tra cucina e cinema (i titoli delle rassegne che hanno giocato su questa associazione sono persino troppi).
Ma certamente la parentela più stretta è quella tra cucina e teatro. Come il teatro, la cucina si affida ad una comunicazione sensuale, si gusta con i cinque sensi; il piacere che il cibo procura è tattile, olfattivo, visivo: non c’è cibo che non si mangi con gli occhi. Come il teatro, la cucina ha bisogno dei suoi tempi di preparazione, ma anche di assimilazione; come il teatro, si costruisce con un equilibrio sapiente di ingredienti diversi, di sapori, di colori diversi. Come il teatro, si giova della variazione e della sorpresa. Come il teatro, necessita di ricerco, di sperimentazione e di tecnica. E soprattutto, come il teatro, la cucina ha bisogno della sua messinscena.
Si è capito fin dalle epoche più remote, non appena il cibo ha cessato di essere una semplice risposta alla fame ed è diventato anche un piacere, dunque un’arte. I trattati seicenteschi sull’arte di apparecchiare la tavola e di allestire pietanze e dolciumi in modo sorprendente somigliano ai coevi trattati di scenotecnica e si avvalgono di complicate macchine, in tutto simili a quelle utilizzate sulle scene. Tutto questo per dire quanto sia felice l’idea dell’Adi di creare design@km0.umbria.it: foodesign, confronto tra architetti e designers nell’immaginazione dei piatti giusti per la ricetta giusta, proprio perché la competenza adeguata a comprendere un’arte teatrale come la cucina è quella dell’architetto-scenografo. È del resto è un’idea ampiamente collaudata, non solo da più di un secolo di design industriale, che ha prodotto stoviglie che sono tra gli oggetti più belli e più rappresentativi della nostra epoca, ma anche da illuminati sperimentatori. Gabriele D’Annunzio, per esempio, quando non se li disegnava lui stesso, si faceva disegnare piatti, fruttiere, servizi da tè dagli architetti più in voga del tempo – Giò Ponti, Giancarlo Maroni, Giuseppe Lisio – che usava in relazione a particolari ricette, o al carattere degli ospiti, o al colore della giornata.
Dal confronto di designekm0.umbria.it: food design, i designers e i maestri ceramisti di Deruta, ci aspettiamo grande varietà di linguaggi e di proposte – minimaliste, democratiche, glamour, post modern – ma tutte rigorosamente golose. Opportuna anche l’idea di ancorare le ricette, e dunque i piatti per proporle, al territorio perché ispirata alla considerazione di quanto la creatività si nutra di stimoli ambientali e culturali e di quanto l’originalità di un’opera risenta del sapore di una terra e di una civiltà. Valore recepito anche dal mercato, se il made in Italy, quando è autentico, produce ancora successi economici, oltre a contribuire all’immagine complessiva del Paese. È dunque con particolare soddisfazione che offriamo, con Palazzo Leti Sansi di Spoleto, il teatro per questo primo incontro che, ne siamo certi, alimenterà quella civiltà della bellezza di cui, nei nostri tempi non sempre raffinati, si ha una vera fame.
arch. Giorgio Flamini Assessore alla Cultura della Città di Spoleto
Designers: Mauro Olivieri, Marco Pietrosante, Francesco Subbioli, Francesco Paretti, Alessandro Fancelli, David Mazzocchi
Progettazione ed esecuzione: Nicola Boccini
Light Design (2012)

LIVIO ORAZIO VALENTINI - SCULTURA PER ORVIETO (2004)
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