Pubblicato il 29 Marzo 2019
Terra d’Italia, Vallauris, Espace EDEN.
28th June – 4th November 2019
All’interno della Biennale di Vallauris, per la venticinquesima edizione, il paese ospite è l’Italia. Nata nel 1968
questo concorso ha ricevuto fin dai suoi inizi il patrocinio di Pablo Picasso che dal 1948 lavorava a Madoura,
nei pressi di Vallauris, per realizzare ceramiche. Egli diede un fondamentale impulso alla rinascita della
scultura e della produzione ceramiche nel sud della Francia e fu il promulgatore di importanti iniziative tra
cui, per l’appunto, la Biennale.
L’omaggio che Vallauris dedica all’arte ceramica italiana è un omaggio anche al Premio Faenza, che proprio
lo scorso anno ha celebrato i suoi 80 anni, 60 edizioni. L’evoluzione della scultura ceramica italiana (e non
solo) è profondamente collegata a questo evento che negli anni ha visto la partecipazione di importanti artisti
che si sono distinti per differenti linguaggi artistici.
Due sono le tematiche che in questa mostra vengono affrontate: l’evoluzione della figurazione e la gestualità
nella materia.
La figurazione è sempre stato un leitmotiv dell’arte italiana e, nella scultura essa è stata maggiormente
trattata da artisti quali Arturo Martini già dagli anni ’30. In questo periodo infatti la ceramica trova ampio
riscontro artistico proprio grazie ad autori quali Martini, rappresentati nelle principali Biennali veneziane. A
lui si devono le più poetiche interpretazioni della materia fittile, coraggiosamente affrontate nelle grandi
dimensioni. Da Martini nasce un filone interessante che negli anni ha visto molti interpreti esprimersi in
questa tematica, per arrivare alle nuove generazioni iperrealiste. Gli artisti da annoverare in questa sezione
sono: Arturo Martini, Salvatore Meli, Fausto Melotti, Aligi Sassu, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Guerrino
Tramonti, Della Porta, Enrico Baj, Ugo Nespolo, Giuseppe Ducrot, Andrea Salvatori, Alessandro Gallo, Paolo
Polloniato, Mattia Vernocchi.
La materia è stata trattata nella sua declinazione informale soprattutto a partire dalla metà degli anni ’50.
Artefice massimo di questa espressione è Lucio Fontana, qui rappresentato con una “icona” classica, la
“Crocifissione”, un tema affrontato da millenni dagli artisti e che si colloca a metà tra la figurazione e
l’informale. Dalle elaborazioni teoriche di Fontana provengono tutte le manifestazioni che si sono succedute
soprattutto negli anni ’60. Il gesto supporta la materia e diviene forma espressiva per eccellenza,
raggiungendo manifestazioni anche attuali. Gli artisti presenti in questa sezione sono: Lucio Fontana, Carlo
Zauli, Nanni Valentini, Giuseppe Spagnulo, Alfonso Leoni, Giacinto Cerone, Alessandro Roma, Nero
(Alessandro Neretti), Silvia Celeste Calcagno, Salvatore Arancio, Sissi.
Uno spazio della mostra sarà dedicato alla ceramica interattiva di Nicola Boccini.
Terra d’Italia verrà affiancata da un omaggio al design ceramico che dagli anni ’50 ha avuto in Italia la sua
massima espressione, connotato con il termine “Made in Italy”. Grazie al prezioso lavoro svolto
dall’architetto Gio Ponti con le biennali monzesi (poi triennali milanesi), con la rivista “Domus” e prima ancora
con il rilancio dell’industria Richard Ginori, la ceramica ha avuto un significato centrale nella rinascita delle
manifatture ceramiche industriali, nell’oggettistica e nei rivestimenti, affermandosi in tutto il mondo per il
suo eccellente design. Verranno proposti oggetti di design creati da Ettore Sottsass, Matteo Thun, Ambrogio
Pozzi, Denis Santachiara, Antonia Campi, Bianco Ghini, Ugo La Pietra, Luisa Bocchietto, Diego Dutto, Franco
Raggi, Pietro Gaeta, Marco Ferreri, Mimmo Paladino.
A cura di Claudia Casali
Terra Italia/Italy land ou la céramique dans le design Au Musée Magnelli,
Musée de la céramique Inviter la création italienne, c’est bien évidemment faire honneur à la fameuse expression, «Made in Italy», gage de qualité indiscutable en design et peu à peu associée également à la céramique. C’est Gio Ponti qui y a travaillé activement. Tout d’abord en faisant entrer la céramique à la Biennale de Monza (devenue Triennale à Milan). Puis à travers la revue Domus et en relançant la fabrication de Richard Ginori notamment. Gio Ponti a été un acteur-clé dans la renaissance des usines de céramique industrielle, dans la création d’objets, de revêtements muraux et a exporté ses créations dans le monde entier. Les artistes présentés dans le cadre de cette section sont: Ettore Sottsass, Matteo Thun, Ambrogio Pozzi, Denis Santachiara, Antonia Campi, Bianco Ghini, Ugo La Pietra, Luisa Bocchietto, Diego Dutto, Franco Raggi, Pietro Gaeta, Marco Ferreri et Mimmo Paladino, Stefano Della Porta, Giuseppe Ducrot.

Pectus Terra – multimedia and interactive ceramic
L’installation lumineuse Artlight de Nicola Boccini À la Maison des quartiers Boccini est l’enfant terrible de la céramique, le rebelle qui diffuse une énergie innovante, une technologie moderne. Né à Deruta, l’un des centres de la céramique les plus connus et les plus réputés au monde, Boccini y apprend patiemment toutes les techniques et secrets de la tradition céramique. C’est cette connaissance approfondie des notions de base de la céramique qui lui a permis d’expérimenter des champs inexplorés et de se lancer dans une expérience sans précédent de la discipline. Aujourd’hui, il fait de l’innovation et de la recherche ses domaines de prédilection. Son travail égale celui des plus importants centres d’innovation artistique comme le centre de travail néerlandais EKWC (Europian Keramik Work Center) notamment. Nicola Boccini travaille dans un processus constant d’évolution. Un processus de « contamination » comme il aime à le qualifier, qui se construit entre les langues, les techniques et la poésie. Il transforme la céramique en matériau réel du futur, capable de dialoguer avec toutes les formes de l’art et attirant autour de ses projets un public de plus en plus jeune, jusqu’alors éloigné de la céramique. L’installation Artlight présente un processus innovant que l’artiste a approfondi ces dernières années autour de la lumière. L’installation, réalisée à partir d’un jeu d’interaction entre des panneaux lumineux en porcelaine et un dispositif multimédia, offre une véritable immersion au public. Il est acteur de l’oeuvre, dialogue avec elle, les effets chromatiques de l’oeuvre varient avec sa voix, la palette de couleurs révèle son état d’esprit. Nicola Boccini propose ainsi une expérience unique, révélant plus que jamais le caractère vivant de la céramique.
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